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La presenza di televisione, di strumenti touchscreen e di altri media è sempre più ricorrente e sempre più ingombrante nella vita dell'infanzia. Andando oltre la "mitologia" dei nativi digitali, è auspicabile che gli adulti - e quindi la scuola e i servizi educativi, ma anche la famiglia - collaborino per trasformare quella che è una "naturale" confidenza dei bambini in una competenza, ovvero accompagnino i bambini nel rapporto con gli strumenti comunicativi per far sì che essi diventino sempre più consapevoli, critici e creativi. Il modello della Media Education può dunque essere applicato a partire dalla prima e dalla primissima infanzia, attraverso una sensibilizzazione di genitori, educatrici, educatori e insegnanti e attraverso un uso "ecologico", problematico e riflessivo degli stessi strumenti in ambito educativo, istruttivo e formativo. Senza farsi terrorizzare dai pericoli o incantare dalle potenzialità, ma anzi rendendosi consapevoli dei rischi e trasformandoli in opportunità.